venerdì 28 ottobre 2016

DISCHI DA ISOLA AFFOLLATA # 21: NICOLETTE LARSON (Nicolette)

NICOLETTE LARSON  Nicolette (Warner Elektra Atlantic, 1978)





Se nel 1978 avessi avuto quattordici anni mi sarei innamorato perdutamente di Nicolette Larson. Tutto sommato è quello che avvenne dieci anni dopo con Edie Brickell. Ho sempre pensato che si assomigliassero, fisicamente. Riguardandole oggi, però, non è poi così vero. Quando la Larson, nativa del Montana, incise q...uesto primo disco solista, alle spalle ha già alcune importanti esperienze in studio come corista in California (le più importanti con Commander Cody e Jesse Colin Young), ma la vera svolta per la sua vita artistica arriva per pura coincidenza quando la già affermatissima Emmylou Harris non si rende disponibile per le registrazioni di AMERICAN STARS ‘N BARS (1977) di Neil Young. L’amica cantante Linda Ronstadt suggerisce a Young il nome dell’allora venticinquenne Larson. La Larson non si fece pregare e raggiunse lo studio preparatissima. Sono così della coppia Rondstadt-Larson (le “Saddlebags”) i tanti cori che possiamo sentire in ‘Old Country Waltz, ‘Saddle Up the Palomino’, ‘Bite the Bullet’ e altre. Passa un anno e la Larson si prende ancora più spazio all’interno di un disco del canadese: è quel COMES A TIME che vuole recuperare le atmosfere country del grande successo HARVEST. Nicolette Larson arriva a duettare nel blues ‘Motorcycle Mama’, lasciando il suo personale graffio. Ma sarà la sua versione del perfetto pop country ‘Lotta Love’ di Neil Young, che praticamente esce in contemporanea con la versione ufficiale contenuta in COMES A TIME, a farla conoscere al grande pubblico, arrivando a toccare le vette delle classifiche. NICOLETTE è un album estremamente vario, fatto di cover e due nuove canzoni tra cui la bella ‘Give A Little’, in grado di mettere in mostra le sorprendenti sfumature della sua voce: intorno al tanto soft rock (‘Rhumba Girl’) spiccano numeri R&B (‘You Send Me ‘ di Sam Cooke) e qualche country (‘Come Early Mornin’ di Bob McDill). Tanti e importanti anche i musicisti coinvolti: alcuni membri di Little Feat e Doobie Brothers, l’amica Linda Rodstadt e perfino l’astro nascente della sei corde Eddie Van Halen, chitarra in ‘Can’t Get A Way From You’.

Nicolette Larson proseguirà la sua carriera solista senza mai più raggiungere le fortune di ‘Lotta Love’, unitamente a quella di corista (la sua voce la possiamo trovare in tantissimi dischi west coast degli anni settanta ma non solo), sposerà il batterista Russ Kunkel da cui avrà una figlia, fino alla prematura scomparsa avvenuta a soli quarantacinque anni per le complicazioni di un edema cerebrale.
Ci sono pure due importanti apparizioni nella tv italiana:
-Nel 1978 una emozionata Larson è ospite a Domenica In, presentata da Corrado così: "Nicolette Larson è la più giovane di quella famiglia americana che comprende superstar come Neil Young e Linda Rondstadt, cioè quella famiglia americana che ha portato quel nuovo suono americano al crocevia tra il rock e la tradizione". Vabbè aggiungo io. Poi Corrado tirò fuori un metro e le misurò la lunghezza dei capelli: 103! Naturamente cantò 'Lotta Love'."
-Nel 1990 partecipò al Festival di Sanremo riproponendo la versione inglese (‘Me And My Father’) di ‘Io e Mio Padre’ di Grazia Di Michele, negli anni in cui al festival si decise di ritornare alla vecchia formula degli anni sessanta, quando ad ogni cantante italiano si accoppiava un interprete straniero.



DISCHI DA ISOLA AFFOLLATA #18: BOB DYLAN-Street Legal (1978)

Nessun commento:

Posta un commento