venerdì 15 luglio 2016

DANIELE TENCA : INTERVISTA e nuovo album Love Is The Only Law

Uno dei più grandi pregi del cantautore milanese è riuscire ad unire l’America musicale del blues, del blue collar e dei folksinger con il suo vissuto personale, la quotidianità. Dopo un disco di denuncia dedicato al mondo del lavoro (‘Blues For The Working Class’), dopo l’impegno civile del precedente ‘Wake Up Nation’, cerca di esplorare maggiormente dentro se stesso e a un sentimento sempre difficile da inquadrare. Alla title track ‘Love Is The Only Law’ il compito di iniziare e chiudere questo nuovo percorso: “è una canzone (e un disco) sull'inevitabilità dell'Amore nelle nostre vite, che non sempre è un sentimento positivo. Le due anime della canzone rappresentano l'innocenza (acustica) e la consapevolezza (elettrica) con cui si affronta l'Amore nelle varie fasi della vita, tra fallimenti e rinascite”. La musica segue di pari passo: i volumi vengono abbassati e le ballate dai toni ombrosi e rarefatti dominano, interrotte da improvvise pennate elettriche “è nato dall'esigenza di raccontare forse prima a me stesso e poi agli altri che cosa ho imparato da alcune vicende personali, guardandomi quasi da fuori con la sincerità e la lucidità massima possibile. A livello sonoro, l'idea è stata quella di far incontrare il blues con un certo tipo di "americana", dato che di rumore coi dischi precedenti ne avevamo fatto già un pochino”. Anche il minutaggio è quello dei vecchi dischi di una volta “è un caso, anche se la voglia di farne un vinile fa capolino. Il minutaggio è figlio del fatto che ho voluto privilegiare l'essenzialità per dare evidenza massima a quello che volevo dire nelle canzoni, senza preoccuparmi della lunghezza. In generale, la musica "un tanto al chilo", con dischi che devono essere per forza lunghi un tot, non mi ha mai interessato più di tanto. Se qualcuno sentisse la mancanza di qualche assolo in più o coda strumentale in più, il mio consiglio è di venirci a sentire dal vivo!”.
Un grande aiuto in produzione, ma non solo, è arrivato dal bluesmam americano Guy Davis, produttore del disco insieme allo stesso Tenca e a Antonio Cupertino. Una collaborazione che ha lasciato buoni segni, sia umani che artistici “a livello umano, la grande passione e sensibilità con cui si è messo a disposizione del progetto dimostrandomi una stima che mi rende fiero, a livello artistico la capacità di usare la voce come strumento ritmico oltre che melodico, cosa che dà ancora maggiore potenza espressiva e che terrò bene a mente da qui in avanti, nel cantare e nello scrivere canzoni.” Da segnalare, infine, l’uscita per l’etichetta Route 61 di Ermanno Labianca, un progetto che sta andando avanti brillantemente con quell’antica passione artigianale che pare fuori dal tempo e che Tenca descrive bene in due sole parole: “passione e competenza. Ecco le due parole. Il fatto di avere al mio fianco Ermanno Labianca e tutta la Route 61 dà ulteriore credibilità al progetto e la sicurezza di poter lavorare con persone che credono nella musica e in me con una sensibilità che va oltre il fare bene il proprio lavoro”. (Enzo Curelli) da CLASSIX! #47 (Maggio/Giugno 2016)



  vedi anche
RECENSIONE: DANIELE TENCA-Blues For The Working Class/Live For The Working Class (2010/2012)
RECENSIONE: DANIELE TENCA-Wake Up Nation (2013)
 
 

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