venerdì 19 febbraio 2016

RECENSIONE: MONSTER TRUCK (Sittin' Heavy)

MONSTER TRUCK-Sittin’ Heavy (Mascot Records, 2016)





Altra interessante uscita Mascot Records, fuori il 19 Febbraio. Oggi. Dopo l' annunciata uscita dei SUPERSONIC BLUES MACHINE (26 Febbraio), ecco i canadesi MONSTER TRUCK, guidati dal frontman  Jon Harvey e dal chitarrista Jeremy Widerman. Nomem omen aggiungo fin da subito. Undici canzoni che avanzano cariche di groove, ora pesanti e massicce recuperando la migliore lezione grunge stoner degli anni novanta (l’apertura ‘Why Are You Not Rocking?’ è una dichiarazione d’intenti sparata a sangue freddo, ‘Another Man’s Shoes’, ‘The Flame’), ora più legate al southern rock di stampo Outlaws (‘For The people’), poi ad un rock’n’roll pesante e saltellante che strizza velocemente l’occhio anche al R&B (‘Things Get Better’) e a quello più selvaggio, feroce, tamburaggiante ma corale (‘The Enforcer’ è un inno di battaglia scritto appositamente per il loro sport preferito: l’hockey) con una mano sempre attenta ad intercettare le giuste melodie. Perché i Monster Truck con una mano tirano fendenti e con l’altra ti curano. Gli spettri dei BLS di Zakk Wylde fanno spesso visita. Qui non s’inventa nulla, ci si diverte.
Non mancano le boccate d’ossigeno in ballate bluesy ed elettriche (c’è pure un tastierista in formazione), che non cadono mai nello sdolcinato (‘Black Forest’, ‘Enjoy The Time’). Durante i live d’apertura a nomi importanti come Slash, Alice In Chains, ZZ Top, Rival Sons hanno dimostrato di non temere nessuno e Mike Inez (Alice In Chains) non ha risparmiato lodi pubbliche nei loro confronti. Le porte le sfonderanno con questo secondo disco. Garantito. E la copertina con la camicia di jeans di quel famoso marchio, con il rettangolino rosso, per duri e puri ma che piace a tutti, potrebbe essere anche la loro filosofia artistica, ma anche il punto debole. Vedremo.




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