giovedì 10 dicembre 2015

RECENSIONE: ROD STEWART (Another Country)


ROD STEWART Another Country (Capitol Records, 2005)








In alto gli scudi
Ha ancora un senso parlare di un nuovo disco di Rod Stewart in una rivista prettamente rock? Mi prendo le mie responsabilità e rispondo: sì! A patto che non cerchiate le chitarre, quelle le dosa nei live e la recente reunion di settembre con quel che resta dei Faces è li a dimostrarlo. ANOTHER COUNTRY è il fratello del precedente TIME, figli dell’autobiografia uscita nel 2012. Facendo ordine a pensieri e ricordi, è tornata la voglia di musicarne qualcuno (insieme a Kevin Savigar), mettendo la parola fine alla saga GREAT AMERICAN SONGBOOK. Non tutto è perfetto: certi ammiccamenti a MTV sono sempre presenti (Walking In The Sunshine) e l'ingenuità di alcuni testi fa sorridere: l’inno calcistico per gli amati Celtic (We Can Win), la ninnananna dedicata al figlio (Batman Superman Spiderman). Ma quando tira fuori le vecchie origini scottish nei folk cromati pop (Hold The Line, The Drinking Song) e la voce (con falsetto) nel riuscito numero soul Please dimostra che a 70 anni è ancora quell'interprete rock (sì, rock) che abbiamo sempre amato. Enzo Curelli 6  da Classic Rock #37 (Dicembre 2015)

 


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