lunedì 6 luglio 2015

RECENSIONE: LORD HURON (Strange Trails)

LORD HURON STRANGE TRAILS (Iamsound Records, 2015)




Western dei tempi moderni
Quando Ben Schneider ha deciso di tramutare il suo progetto solista in una vera e propria band, aveva in mente un progetto ben preciso. Ora è tutto più chiaro. Gli indizi del precedente ’Lonesome Dreams’, uscito solo nel 2013 sono ampliati, smussati e pure arricchiti: l’incontro tra l’indie folk/rock (Fleet Foxes e My Morning Jacket, i riferimenti) e i temi western che impregnano le canzoni è un flusso continuo, adatto per quei viaggi interminabili che non prevedono una meta precisa. Viaggiare per il piacere di viaggiare: di giorno sotto il sole accecante, La Belle Fleur Sauvage è un treno che attraversa i grandi spazi come farebbe Johnny Cash sopra ad una vecchia locomotiva a vapore e se avesse una barba da neo folker, e di notte attraversando le tentatrici inquietudini e le asprezze del buio (The World Ender). Ancora in ombra rispetto ad altri compagni di viaggio contemporanei ma con tutte le carte in regola per meritare le stesse attenzioni. (Enzo Curelli)   da CLASSIX! #44 (Giugno/Luglio)







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