lunedì 6 agosto 2012

RECENSIONI: LEE BAINS III & THE GLORY FIRES(There is a Bomb in Gilead) TOM JONES (Spirit in The Room) JOHN MEELENCAMP (It's About You-DVD)

LEE BAINS III & THE GLORY FIRES   There is a Bomb in Gilead ( Alive, 2012)

Tra ruspanti e dirette schitarrate di rock'n'roll stonesiano (Centreville, Magic City Stomp) e sonnolenti, pigri ed evocativi abbagli di southern/country rock (Reba, Choctaw Summer,Righteous Ragged Songs), il debutto di Lee Bains III con i suoi Glory Fires (Justin Colburn, Blake Williamson, Matt Wurtele) si candida a diventare uno dei dischi di classic-rock dell'anno. I ragazzi provenienti da Birningham-Alabama, in soli trentotto minuti sono in grado di attraversare tutte le strade del rock americano, ora accelerando, ora passeggiando in tutta rilassatezza (il country/folk dell'acustica e solitaria Roebuck Parkway) con massima devozione e rispetto verso i grandi del passato, ma con un piglio deciso ed una sfrontatezza fresca ed originale. Quando poi la calda voce di Lee Bains tocca le vette soul come in Everything You Took, nella contagiosa The Red, Red Dir of Home e nella finale There is a Bomb in Gilead, ballad southern/soul guidata dal piano, capisci di avere di fronte una band con una marcia in più. Molto più squadra rispetto ai conterranei Alabama Shakes, a cui sono stati  accomunati, ma che in verità sembrano reggersi esclusivamente sul talento strabordante della loro cantante Brittany Howard. Ne sentiremo parlare.

TOM JONES   Spirit in the Room ( Island, 2012)

Se il precedente Praise and Blame fu uno squassante e sorprendente terremoto, Spirit in the Room è una tranquilla scossa di assestamento e riconferma di quanto la voce del gallese abbia perso troppi anni dietro alle certamente più remunerative e patinate bombe del sesso. Dodici cover, prodotte da Ethan Jones: svestite, scarnificate, rilette e rivestite di soul/blues oscuro, spirituale e tenebroso. Le sue “American Recordings“ da tramandare ai posteri. Per ora siamo a due centri su due. Con la voce che si ritrova non è un problema affrontare grandi autori come Tom Waits (la recente Bad as Me), Leonard Cohen(Tower of song), nuove leve come i Low Anthem(Charlie Darwin) e vecchi bluesman come Blind Willie Johnson (Soul of a Man), uscendone vivo e vincente. Interessante, ora, sarebbe sentirlo all'opera con materiale nuovo che viaggia su queste stesse lunghezze d'onda. Una sola domanda: mr.Jones, perché tutto così tardi?

JOHN MELLENCAMP   It's About You-DVD ( Universal, 2012)

Prima del suo primo attesissimo concerto italiano a Vigevano nel Luglio del 2011, fu trasmesso un documentario che venne subissato di fischi da parte di un pubblico impaziente di vedere il ritorno del giaguaro in Italia. Paradossalmente finì che il film durò più del concerto e alimentò non poche polemiche e malumori. Una scelta disastrosa quella di Mellencamp. Ora che le acque si sono calmate, comodamente seduti in poltrona, senza le distrazioni di fischi, urla e zanzare, possiamo goderci le immagini che raccontano la costruzione di un disco splendido come fu No Better Than This .Tra immagini on the road volutamente registrate in basso profilo dal regista Kurt Markus, backstage di studio-un ritorno alle radici insieme al produttore T-Bone Burnett-, performance live (un tour insieme a Dylan e Nelson), videoclip, il film/documentario permette di assaporare un piccolo pezzo di America che mantiene le antiche tradizioni musicali. Da non perdere il battesimo nella chiesa battista di Savannah-Georgia e i Sun Studios di Memphis vero luogo-reliquia per tutti gli amanti del rock.









Nessun commento:

Posta un commento