giovedì 15 dicembre 2011

RECENSIONE: LESLIE WEST (Unusual Suspects)

LESLIE WEST Unusual Suspects ( Provogue Records, 2011)

Questo 2011, nel bene e nel male, resterà nella biografia di Leslie West. L'ex mastodontico chitarrista e cantante dei Mountain, veri e propri precursori dell'hard/heavy rock statunitense sembra aver voluto proseguire, suo malgrado, la maledizione dei Mountain, iniziata nel 1983 quando il bassista ed in seguito produttore Felix Pappalardi fu ucciso per mano della moglie.
West, nel Giugno scorso, si è visto amputare una gamba per via di gravi complicazioni dovute al diabete. Fortunatamente, il buon Leslie, sembra averla presa meglio di quanto si pensasse. Un mese dopo, alla sua prima apparizione pubblica , scherzandoci sù e presentando il suo nuovo disco, già pronto da tempo:"E' il mio miglior disco da molti anni a questa parte, la mia voce è ottima, le canzoni sono suonate con emozione. Pensavo addirittura potesse ricrescermi la gamba. Ma non si può avere tutto dalla vita".
Ecco, la buona notizia del suo sfortunato anno: è il suo ritorno discografico. Un ritorno col botto, affiancato da 5 chitarristi che non hanno mai negato le influenze che West (il cui vero cognome è Weinstein) ha saputo disseminare durante la sua travagliata carriera iniziata con l'apparizione a Woodstock.
Unusual Suspects ha tutte le carte per essere il miglior disco di West dai tempi di Climbing!(1970) e Nantucket Sleighride(1971) dei Mountain, racchiudendo tutte le sfaccettature della sua musica: hard, blues e heavy, con tanta melodia che si sposa con la sua voce ancora graffiante. Accompagnato da Kenny Aronoff alla batteria e Fabrizio Grossi al basso e in produzione.
Dal boogie blues dell'iniziale One more drink for the Road in compagnia della chitarra dipinta di classe cristallina di Steve Lukather che però si interrompe inaspettatamente sul più bello (queste sfumature non le capirò mai), all'altro southern blues Standing on a Higher Ground in compagnia di Billy Gibbons(ZZ TOP). Torrenziali solos, carichi e sporchi.
Il lato pesante del suo unico modo di suonare esce da Mudflap Mama con la chitarra di Slash, dalla cadenzata pesantezza di Third Degree di Willie Dixon con Joe Bonamassa(anche alla voce), sicuramente la miglior traccia del disco. Nothing Changed con il figliol prodigo e vichingo Zakk Wylde, tra i migliori chitarristi heavy usciti a cavallo tra gli anni ottanta e novanta(musicista a tutto tondo,poliedrico il suo range musicale: Heavy, southern e country nei suoi dischi) e la più canonica dedica alla moglie di Love you Forever.

Il lato più melodico del suo songwriting(in cooperazione con Joe Pizza, autore delle canzoni insieme a West), nell'altra dedica alla moglie per sola voce e chitarra elettrica di You & Me, nella bella To the moon, divisa com'è da parti arpeggiate e assalti elettrici e dalla emozionante ballad pianistica Legend, su cui ci scherza anche su "Non chiamatemi legenda, sono solo qui per suonare". Come dargli torto.
Non mancano alcune covers( oltre alla già citata Third Degree di Boyd/Dixon), come I Feel Fine dei Beatles, che diventa una boogie /blues song da autostrade americane e Turn Out the Lights di Willie Nelson, divertente western song in acustico con Slash e Zakk Wylde insieme. Per concludere la bonus track Beetle Juice "I Don't Know", nulla più che uno scherzo.
Non sarà un disco per palati fini, ma Unusual Suspects suona sincero e riporta alla ribalta un personaggio unico, quasi sempre dimenticato. Lui e la sua "Montagna" contribuirono a creare l'hard rock, ma attenzione: non chiamatelo leggenda!

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