domenica 3 luglio 2011

RECENSIONE: PSYCHOVOX (La Scelta)

PSYCHOVOX La Scelta (autoproduzione,2011)


L'uomo che vaga solitario per campi desolati ed immensi, attento ad evitare le grandi e profonde buche lasciate dalle nostre radici estirpate a volte con forza, altre con estrema cautela attraverso i secoli, tanto da non accorgersene. Strappi che ci lasciano dei vuoti profondi da colmare e tante domande. Buchi dell'anima , buchi della fede e buchi esistenziali. Un labirinto di fori da percorrere cercando il modo di non sprofondarci dentro e quando succede, trovare le forze per risalire con quello che abbiamo: noi stessi, mani e psiche sono le nostre armi. Sensazioni di claustrofobia esistenziale che ascoltando il nuovo lavoro dei Psychovox vengono a galla.
Gli Psychovox sono un gruppo brianzolo guidati dalla frontwoman Laura Spada che in un concept di 12 canzoni segna le via crucis dell'essere umano. L'avidità, la fame di successo e il potere(Occhi secolari, Caino) non hanno prezzo, l'uomo prevarica l'uomo, la libertà(L'ultimo giorno) è una chimera persa in tempi privi di comunicazione dove le distanze tra gli uomini invece di accorciarsi , sembrano aumentare sempre più (Altalena).
Creato il quadro poco alettantante in cui il genere umano è costretto a sguazzare, si cercano i rimedi. La ricerca del primordiale legame alla natura intorno a noi(Una cosa sola), la ricerca della nostra unicità, del divino che è in noi(Il divino) lontano dalle false promesse di una fede (verso chissà a quale Dio), a volte troppo precostruita per essere elastico e rimedio per tutti(Preghiera), incapace di dare risposte concrete persa nei suoi dogmi.
Quando la caduta è inevitabile e ormai cosa fatta, la lucidità e la verità che ogni essere umano nasconde dentro di sè, a volte nei meandri più nascosti(Addio), avranno la meglio su scelte affrettate e dettate dalla disperazione(Baobab).

Giunti al secondo album dopo l'ep d'esordio e il primo full lenght album "Paura del vuoto" uscito nel 2008 (lavori autoprodotti, ma che da poche settimane sono distribuiti digitalmente dalla Prismopaco http://psychovox.believeband.com/), gli Psychovox sono un trio che vede, oltre alla già citata Laura Spada, autrice della maggior parte dei testi, alla voce e basso, il chitarrista Francesco Carbone e il batterista Mauro Giletto.

Gli Psychovox sono uno sguardo furtivo ma penetrante verso il destino che l'uomo sembra aver costruito per autodistruggersi. Partendo dal rock alternatvivo italiano degli anni novanta e viaggiando sopra ad aperture chitarristiche space stoner, concedendosi brevi esperimenti sonori come in Jabura.
Piacciono la tensione che le canzoni riescono a trasmettere, si percepiscono l'inquietudine e lo smarrimento su cui si basa il loro concept lirico e musicale, sia nelle parti più lente ed oscure che nei pezzi più tirati e rock senza mai perdere la bussola melodica. Un prodotto autoctono, in tutto e per tutto che conferma già un carattere e una direzione di intenti precisa. Forse l'incontro con un grande produttore potrebbe far fare il grande salto o comunque far uscire altre potenzialità nascoste nella loro musica.

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